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Eventi – Universität Innsbruck

Eventi

  • Relazione presso la Scuola superiore WFO - Heinrich Kunter a Bolzano - 14.12.2022.

In data 14.12.2022 il collaboratore di progetto dott. Stefan Schwitzer ha tenuto una relazione su diversi temi rientranti nell’ambito del progetto di ricerca per la terza, quarta e quinta classe con indirizzo sport della Wirtschaftsfachoberschule Heinrich Kunter di Bolzano.

Dopo aver brevemente introdotto al diritto penale e presentato il progetto di ricerca, insieme agli allievi sono state, in particolare, affrontate le questioni giuspenalistiche della responsabilità per il distacco di una valanga e dell’autoresponsabilità. La relazione è stata chiusa con la presentazione della riforma sulle misure relative alla sicurezza negli sport invernali, esponendo le più importanti novità normative anche in vista della stagione invernale che stava iniziando.

Con questa relazione agli allievi presenti poteva essere fornita una prima idea sul diritto penale e sulla sua rilevanza per gli sport di montagna. L’obiettivo perseguito era quello di sensibilizzare i ragazzi su questioni giuridiche esistenti in relazione alla pratica di tali attività sportive e di dare a loro informazioni importanti e utili a riguardo, anche con riferimento al loro futuro comportarsi in montagna.

Al report della WFO di Bolzano sulla loro homepage.

 

Il 10-11 novembre 2022 si è svolto presso l’Università di Innsbruck il convegno “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità. Sfide per la società e il diritto”. L’evento, la cui direzione scientifica è stata assunta da Margareth Helfer (UniIbk), Alessandro Melchionda (UniTn), Klaus Schwaighofer (UniIbk) e Kolis Summerer (UniBz), è stato organizzato dall’Istituto di diritto italiano dell’Università di Innsbruck nell’ambito del progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità” (2020-2022).

Progetto di ricerca

In questo progetto di ricerca Euregio, oltre a numerosi partner tecnici locali-regionali (ÖAV, AVS, CAI/SAT, AINEVA, Agenzia per la Protezione civile e Ufficio Geologia della Provincia autonoma di Bolzano), sono coinvolti come partner scientifici l’Università di Innsbruck (leadpartner), EURAC Research di Bolzano, la Libera Università di Bolzano e l’Università di Trento. Oggetto dell’attività di ricerca costituiscono, in generale, diverse questioni giuridiche relative agli incidenti in montagna e, in particolare, l’analisi giuridica di disastri naturali, come per es. le valanghe, e la rilevanza penale dell’autoresponsabilità.

Convegno

Il convegno, come evento scientifico conclusivo del progetto, è stato iniziato con la presentazione della ricerca svolta nell’ambito del progetto e dei risultati ivi raggiunti, esponendo, in particolare, l’analisi giuspenalistica di incidenti in montagna e delineando possibili approcci su come giungere a una più equa definizione delle responsabilità concorrenti in montagna. Sono stati, inoltre, presentati i risultati di una ricerca empirica sulla percezione del rischio in montagna, svolta da EURAC Research in collaborazione con gli altri partner del progetto.

Alla successiva tavola rotonda hanno partecipato diversi stakeholder del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino con competenze nei settori della protezione civile, dei pericoli in montagna e della loro protezione e prevenzione. Nella discussione instauratasi hanno trovato ingresso anche diversi casi trattati in ambito giudiziario, come anche alcuni eventi recenti. Particolarmente approfondita è stata una vicenda occorsa nella primavera al lago di Braies, nella quale tante persone, nonostante diversi avvertimenti, si sono recate sul ghiaccio ormai troppo sottile. Così anche una donna con il suo bimbo che, dopo essere sprofondata nel ghiaccio e caduta nel lago, poteva essere salvata dal soccorso alpino solo in circostanze molto difficili. Al giorno successivo, però, la stessa situazione: tante persone sul ghiaccio sottile del lago di Braies, come se nella giornata precedente non fosse successo niente.

Nel corso della discussione sono state poste e discusse diverse domande: Quali sono i presupposti di un comportamento autoresponsabile? Che ruolo svolge la percezione del rischio? Sono necessarie più informazioni? A cosa serve l’informazione se questa non raggiunga il suo destinatario? È necessario chiudere determinati sentieri o zone se considerati troppo pericolosi? O potrebbe l’introduzione di una sorta di “ranger” con il compito di sorvegliare una specifica area costituire un adeguato rimedio? In tal caso, però, sarebbe necessario definire precisamente gli obblighi di protezione e di garanzia a loro incombenti per evitare di sovraccaricare tale posizione con responsabilità.

Nel secondo panel di giovedì pomeriggio sono intervenuti giudici, pubblici ministeri e avvocati dei paesi dell’Euregio, trattando diverse questioni giuridiche spesso derivanti da incidenti in montagna, anche con la presentazione e discussione della in parte tra gli stati diversa prassi giudiziaria su livello locale.

Il terzo e il quarto panel sono stati dedicati all’approfondimento dei temi centrali di diritto penale sulle responsabilità concorrenti in montagna. A tal fine è stato scelto un approccio comparatistico, connotato dalla presenza di relatori provenienti dall’Italia, dall’Austria, dalla Germania e dalla Svizzera. Oggetto di studio è stato, in primo luogo, la causazione di disastri naturali (valanghe), come anche la rilevanza dell’autoresponsabilità nel diritto penale come criterio di limitazione della responsabilità di terzi in montagna (gestori di impianti sciistici, maestri di sci, guide alpine e accompagnatori di media montagna, guide di fatto, commissioni valanghe, custodi di sentieri, gestori di piste da slittino).

Valanga e diritto penale: quando?

Sulla responsabilità penale per il distacco di valanghe si è ricollegata alla ricerca svolta nell’ambito del progetto. Nel sistema penale italiano, diversamente da quanto stabilito dall’ordinamento giuridico austriaco, tedesco e svizzero, sussiste una responsabilità penale già in presenza di un pericolo astratto per un numero indeterminato di persone. Mentre negli ultimi anni si era affermata la c.d. teoria dell’area antropizzata, ossia di un’interpretazione che consentiva un certo avvicinamento alla disciplina degli altri stati di cui sopra, è solo di recente che la Corte di Cassazione ha nuovamente scelto una linea interpretativa più rigida. Secondo questa giurisprudenza l’esistenza di un pericolo astratto non può essere esclusa solo perché non si tratti di un’area non antropizzata (e, quindi, non caratterizzata dalla presenza di piste da sci, strade, sentieri, edifici o simile). Ciò in quanto anche altre persone, come il soggetto agente stesso, potrebbero andare in tale area e, di conseguenza, essere messi in pericolo dalla valanga poi distaccata. Con questa interpretazione la Suprema Corte si discosta chiaramente dalla teoria dell’area antropizzata, secondo la quale l’esistenza di elementi di antropizzazione nella zona interessata dall’evento valanghivo costituisca senz’altro un criterio valido per la determinazione se nel caso concreto ricorra o meno un pericolo astratto. E se si porta a termine il ragionamento della Corte di Cassazione risulta esistente una tale situazione di pericolo anche quando la valanga sia stata distaccata in una zona molto remota, in quanto anche altri scialpinisti, ciaspolatori ecc. avrebbero potuto essere presenti in tale area. Anche alla luce di questa giurisprudenza si ritiene necessario continuare con la ricerca, con l’analisi e con la discussione sul come la disciplina penale della causazione di valanghe – anche da un punto di vista costituzionale – possa essere adeguatamente configurata.

Autoresponsabilità in montagna da una prospettiva comparata

Ampia trattazione e discussione ha trovato il tema dell’autoresponsabilità. In Austria, Germania e Svizzera il principio di autoresponsabilità è generalmente riconosciuto come causa di esclusione o limitazione della responsabilità penale. Oggetto di dibattito sono solamente i presupposti e le condizioni che devono sussistere affinché un certo comportamento possa essere considerato autoresponsabilmente compiuto.

Sull’autoresponsabilità penale l’ordinamento giuridico italiano, invece, si mostra più riservato, anche se sono ravvisabili certe aperture in dottrina e in giurisprudenza. Soprattutto a livello locale si può osservare che la giurisprudenza spesso considera la condotta autoresposabile della vittima nell’analisi giuspenalistica di incidenti in montagna, valutando come questa potrebbe incidere sulla responsabilità penale di soggetti terzi coinvolti.

Nella direzione di una maggior considerazione dell’autoresponsabilità rientra anche la recente riforma delle misure sulla sicurezza negli sport invernali, emanata nel 2021, che in diverse disposizioni si riferisce, assegnandolo rilevanza giuridica, proprio al comportamento autoresponsabile tenuto dalla vittima.

La c.d. “Alpinpolizei” in Austria: un modello per l’Italia?

Un altro argomento vivacemente discusso riguarda le differenze tra l’Italia e l’Austria in materia di indagini preliminari relative a incidenti verificatisi in ambiente montano. In Austria, ad esempio, esiste un’unità di polizia giudiziaria specializzata per tale attività di indagini, la c.d. “Alpinpolizei”. Nella polizia giudiziaria italiana, invece, non è al momento prevista un’unità paragonabile alla polizia alpina austriaca. Dalla discussione è emersa l’utilità e l’importanza che una tale un’unità all’interno della polizia giudiziaria potrebbe avere per le investigazioni e per la raccolta delle prove.

Cambiamento climatico e aumento del rischio residuo

Un tema presente durante l’intero convegno era quello dei mutamenti dell’ambiente montano dovuti al cambiamento climatico e il loro impatto sulle questioni di responsabilità. I cambiamenti climatici modificheranno o aggraveranno la situazione in montagna; i pericoli esistenti aumenteranno, il rischio residuo crescerà. Ciò inciderà direttamente sull’analisi giuridica degli incidenti in montagna. Eventi recenti, come ad esempio il crollo del ghiacciaio sulla Marmolada, dimostrano la purtroppo drammatica attualità del tema.

Sintesi e prospettive

Dalle stimolanti relazioni e dal vivace dibattito sono emersi risultati e spunti di riflessione importanti per la tematica in questione. A tal fine fondamentale era l’atmosfera costruttiva e positiva che ha caratterizzato lo scambio scientifico-pratico svoltosi nell’ambito del convegno.

I contributi del convegno in oggetto verranno raccolti e pubblicati nella prima metà 2023 insieme a quelli del convegno “Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna”, tenutosi in marzo 2022 a Bolzano presso Eurac Research. Congiuntamente con le varie attività di diffusione e di divulgazione svolte e da svolgere, con tale volume si mira a sensibilizzare sia il mondo scientifico e giudiziario, che la popolazione sulle tematiche studiate e sui risultati raggiunti con lo scopo finale di creare una cultura del rischio che possa contribuire a una maggiore sicurezza in montagna.

Il 18 novembre 2022, nella sala filarmonica di Rovereto, si terrà un evento del progetto. I collaboratori del progetto presenteranno i risultati della ricerca empirica svolta nell'ambito del progetto e il progetto di per sé. L'evento, organizzato in collaborazione con la SAT (Società Alpinsti Tridentini), si rivolge in particolare ai membri delle associazioni alpine ma anche al grande pubblico.

Dove: Sala filarmonica, Corso Rosmini 86 Rovereto.

Quando: 20:30 h.

Il 10 e 11 novembre 2022 si svolgerà a Innsbruck il convegno finale del progetto di ricerca "Natural Hazards in the Mountain Environment: Risk Management and Responsibility".

Nell'ambito di questo evento verranno presentati gli esiti del progetto di ricerca svoltosi negli ultimi due anni. Oggetto di discussione saranno inoltre questione di attualità, come la tragica caduta di massi avvenuta sulla Marmolada. Nel programma di cui sotto si rinvengono tutti i dettagli del convegno.

Iscrizioni a: stefan.schwitzer@uibk.ac.at

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  • Valanghe e diritto penale in Italia e Austria - ELSA - Italian Affairs - Vol. 2: Pericoli naturali della montagna, gestione del rischio e responsabilità.

L'11 ottobre si è tenuto la seconda parte del ciclo di conferenze in collaborazione con ELSA - Italian Affairs. 

Programma: In apertura, la Prof.ssa Margareth Helfer ha fornito una breve introduzione al progetto di ricerca. In seguito, Stefan Schwitzer ed Elias Beltrami hanno presentato gli aspetti giuridico-teorici della tematica oggetto dell'evento: Valanghe e diritto penale. Sono stati trattati sia il diritto penale austriaco che quello italiano in relazione al tema del distacco colposo di valanghe. 

Nella parte successiva, i partecipanti hanno avuto modo di conoscere la giurisprudenza su casi concreti che si sono verificati in relazione agli incidenti da valanga. Mentre il giudice Stefan Tappeiner del Tribunale di Bolzano ha presentato la casistica penale italiana in questi casi, il giudice Norbert Hofer del Tribunale di Innsbruck ha presentato gli incidenti da valanga giudicati dai tribunali austriaci.

Infine, tutti participanti hanno avuto la possibilità di partecipare ad un dibattito ed a porre domande.

Il 30 settembre 2022 si terrà presso l’Università di Trento il seminario “Accompagnamento in montagna - Pericoli naturali e responsabilità penale” avente per oggetto l’analisi e la discussione di diverse questioni di diritto penale riguardanti l’accompagnamento di persone in montagna.  

Questo evento, organizzato dall’Università di Trento nell’ambito del progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità”, si svolgerà in presenza. Per partecipare è necessario iscriversi tramite apposito form online (v. link sopra).

L’evento è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trento ai fini della formazione professionale continua con n. 3 crediti formativi.

La presentazione del giudice Riccardo Crucioli è disponibile seguendo questo link: L'accompagnamento in montagna - le ordinanze.

  • Save the Date!

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Il 10 e 11 novembre 2022 si svolgerà a Innsbruck il convegno finale del progetto di ricerca "Natural Hazards in the Mountain Environment: Risk Management and Responsibility".

Nell'ambito di questo evento, verrà presentato il lavoro di ricerca svolto negli ultimi due anni e i risultati raggiunti nel processo. Inoltre, temi di attualità, come la tragica caduta di massi sulla Marmolata, saranno esaminati e discussi da un punto di vista giuridico.

Iscrizioni a: stefan.schwitzer@uibk.ac.at

Seguiranno ulteriori informazioni.

 

  • Workshop con stakeholder esterni a Sesto

Il 25 maggio si è svolto a Sesto un workshop organizzato da EURAC Research. Il motivo di questo evento è stato lo scambio di informazioni con stakeholder esterni, tra cui membri del soccorso alpino, rappresentanti delle associazioni turistiche, guide alpine e il vicesindaco di Sesto, Christoph Anton Rainer.

In occasione delle presentazioni introduttive, Margareth Helfer (coordinatrice del progetto) e Stefan Schwitzer hanno presentato brevemente il progetto e spiegato le questioni giuridicamente rilevanti relative alla tematica.

Successivamente, Fabio Carnelli e Silvia Cocuccioni hanno presentato i risultati della ricerca empirica condotta nell'estate/autunno 2021, con particolare attenzione alle interviste condotte nell'area di Sesto. Il successivo confronto tra i risultati delle interviste e del questionario online si è rivelato particolarmente interessante.

Lo scambio con gli stakeholder esterni, avvenuto durante l'evento, ha permesso di acquisire importanti conoscenze che verranno incorporate nelle ulteriori attività del progetto.

 

  • Report convegno “Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna” - Bolzano, il 17.-18.03.2022 

Il 17-18 marzo 2022 si è svolto a Bolzano presso Eurac Research il convegno “Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna”. Organizzato dall’Università di Innsbruck, esso rientra nel progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità” in corso di svolgimento tra le università di Innsbruck, Bolzano, Trento ed Eurac Research e finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige - Ripartizione Innovazione, Ricerca, Università e Musei attraverso il bando “Ricerca Südtirol/Alto Adige”.

Oggetto del convegno sono stati, da un lato, i pericoli naturali, il comportamento in ambiente alpino e la percezione del rischio nell’esercizio di attività sportive in montagna. I numerosi partner tecnici del progetto hanno apportato a riguardo importanti contributi di taglio empirico e pratico. Dall’altro, il convegno ha analizzato varie questioni penalistiche che spesso insorgono negli incidenti in montagna. In particolare, alquanto problematico è la questione se il comportamento autoresponsabile tenuto dall’alpinista che si sia infortunato possa permettere di escludere altrui responsabilità penali nell’incidente.

La vasta partecipazione in loco e da remoto ha ricordato l’importanza e attualità dell’argomento. Tra i numerosi partecipanti, molti erano gli avvocati, alpinisti, geologi e ingegneri, in particolare – ma non solo – dell’Euregio.

La responsabilità penale nell’ambiente montano, infatti, non è più un argomento discusso e trattato soltanto nel mondo giuridico, essendo invece entrato a pieno titolo nel dibattito pubblico degli appassionati di montagna.

In luce di ciò, uno degli obiettivi principali del progetto di ricerca, di taglio interdisciplinare, è quello di coinvolgere la popolazione nel dibattito e di rafforzare in essa una cultura del rischio che promuova un comportamento più consapevole in montagna. Si intende infatti, in ultima analisi, aumentare la sicurezza nell’esercizio delle attività sportive in montagna.

La prima giornata del convegno è stata dedicata a questioni tecniche. Rappresentanti di varie organizzazioni, quali i club alpinistici e importanti attori istituzionali e privati, hanno descritto la loro esperienza a riguardo. Nell’ambito della tavola rotonda, ampiamente dibattuta è stata la diversa percezione del rischio, nonché le diverse implicazioni di carattere giuridico in una prospettiva comparata, anche nel contesto di alcuni casi giudiziari.

Al centro della prima giornata del convegno è stata anche la presentazione dei risultati di un’indagine empirica svolta nell’estate ed autunno 2021 sulla percezione del rischio in montagna. Quasi 4.000 appassionati di montagna hanno partecipato all’indagine, svolta sia online, sia di persona in Alto Adige (zona di Sesto). Questa indagine è di fondamentale importanza, poiché riguarda direttamente il comportamento e l’iter di decisione dei soggetti durante lo svolgimento di attività sportive in montagna e, in quanto tale, arricchisce e integra l’analisi giuspenalistica di incidenti verificatosi in tale contesto.

La seconda giornata si è dedicata maggiormente all’analisi giuridica. In particolare, è stato analizzato il tema dell’autoresponsabilità penale e della possibile rilevanza del comportamento autoresponsabile della vittima. Mentre nella dottrina e giurisprudenza austriaca il principio di autoresponsabilità è maggiormente riconosciuto, pur discutendone i presupposti e limiti, in Italia un tale passo non è ancora stato compiuto. Ciò, nonostante parte della dottrina accademica e singoli provvedimenti giurisdizionali prendano espressamente in considerazione tale principio. La diversa attenzione rivolta all’autoresponsabilità è dovuta, da un lato, alla diversità dei due ordinamenti penali con riguardo alla concezione del torto penale  e, dall’altro, all’esistenza di opinioni parzialmente contraddittorie sul tema, dovute per gran parte alla difficoltà di individuare nella struttura del reato uno spazio giuridico nel cui ambito poter collocare l’autoresponsabilità e con ciò garantire la sua efficacia come causa di esclusione della responsabilità penale di un terzo.

Anche grazie all’approccio interdisciplinare, il convengo è stato un luogo di scambio scientifico e pratico dal quale sono emersi risultati importanti per il lavoro di progetto ancora da svolgere e, in concreto, per la valutazione dei dati raccolti nella suesposta indagine e la successiva loro analisi giuridica. In particolare, è emersa la complessità che contraddistingue la percezione del rischio, anche nell’ambiente montano. Essa, infatti, come è stato evidenziato sia nelle relazioni, che nelle tavole rotonde, risulta condizionata da una serie di variabili, come per es. la personalità, la formazione, l’esperienza dell’alpinista o anche l’esercizio dell’attività sportiva in forma individuale o in gruppo. Inoltre, i dati raccolti nell’ambito della ricerca empirica paiono indicare la sussistenza di una divergenza nella percezione del rischioeffettuata in loco (ossia dal singolo nel corso dello svolgimento dell’attività sportiva) e quella eseguita fuori dal concreto contesto di esercizio di un determinato sport (per es. a casa programmando un’escursione ecc.). Tutto ciò è di fondamentale importanza, da un lato, da un punto di vista giuridico, perché solo considerando adeguatamente come il rischio viene concretamente percepito, è possibile analizzare correttamente gli incidenti occorsi praticando attività sportive in montagna. Dall’altro, anche da un punto di vista pratico è importante capire come gli alpinisti percepiscono, in concreto, il rischio, in quanto proprio su tale piano risulta possibile farne leva per aumentare in generale la sicurezza in montagna, informando per es. la popolazione sui pericoli esistenti e sul modo di percezione – e anche sulle possibili trappole esistenti nella percezione – del rischio generalmente praticato.

L’analisi complessiva dei dati raccolti e i relativi risultati conclusivi saranno presentati al convegno finale del progetto di ricerca, programmato per il 10-11 novembre 2022 presso l’Università di Innsbruck.

 

La registrazione del convegno è disponibile sui seguenti link:

https://www.youtube.com/watch?v=pqBvHCgSes8 

https://www.youtube.com/watch?v=xeXQCg7XX74 

 

  • Workshop con esperti di esperienza pratica

Screenshot Workshop

Il 3 marzo 2022 si sono svolti due workshop online con i partner del progetto ed esperti del campo. Gli incontri erano in particolare volti a preparare la conferenza "Pericoli naturali, percezione del rischio e profili di responsabilità penale in montagna", che avrà luogo dal 17 al 18 marzo a Bolzano presso EURAC Research.

A causa del gran numero di partecipanti di diversi Paesi, sono stati organizzati due distinti workshop. Oltre ai partner interni del progetto, hanno partecipato i seguenti esperti: Michael Larcher (ÖAV);  Giovanni Galatà (SAT); Peter Warasin (AVS);  Ernst Winkler (Soccorso alpino Alto Adige, AVS);  Thomas Mair (Soccorso alpino Alto Adige, AVS); Volkmar Mair (Ufficio Geologia e prove materiali della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige);  Igor Chiambretti (AINEVA); Willigis Gallmetzer (Agenzia per la Protezione civile della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige); Carlo Ancona (ex Guidice presso il Tribunale di Trento);  Klaus Schwaighofer (Istituto di diritto penale università Innsbruck).

In particolare, ai partecipanti sono stati presentati i primi risultati del questionario effettuato lo scorso autunno sulla percezione del rischio nello svolgimento di attività sportive in montagna. I dati raccolti sono stati quindi esaminati da una prospettiva pratica, in luce della notevole esperienza degli intervenuti. La discussione ha fornito importanti impulsi per la valutazione dei risultati che saranno presentati al convegno. 

 

Bild Tagung

Il 17 e 18 marzo 2022 si terrà a Bolzano presso l’auditorium di EURAC Research un convegno sui pericoli naturali, la sicurezza e la percezione del rischio nello svolgimento di attività sportive in montagna. L’evento è parte del progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità”, coordinato dall’Istituto di diritto italiano dell’Università di Innsbruck.

Oltre alla trattazione giuridica degli incidenti in montagna, oggetto del convegno sarà la presentazione e discussione dei risultati di un’indagine svolta lo scorso autunno sulla percezione del rischio nello svolgimento di attività sportive in montagna. Alla conferenza è possibile partecipare di persona o via streaming.

Per parteciparvi di persona è necessario registrarsi inviando una mail entro il 14.03.2022 a Stefan.Schwitzer@uibk.ac.at.

La registrazione per lo streaming si rinviene invece al seguente link:

https://scientificnet.zoom.us/webinar/register/WN_wEBah593S5KuWTx6Bf7_PA

 

  • Serie di eventi ELSA Innsbruck - Italian Affairs - Vol. 1: Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità

In data 15 giugno 2021 ha avuto luogo un evento sul progetto “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità”, organizzato da ELSA Innsbruck - Italian Affairs
La prof.ssa Margareth Helfer e il dott. Stefan Schwitzer presentavano ai partecipanti questo progetto di ricerca, esponendo in particolare le informazioni chiave, le ragioni, i contenuti centrali e gli obiettivi del progetto. Sono stati, inoltre, descritti il lavoro di ricerca finora svolto e i prossimi passi previsti nell’esecuzione del progetto.
In seguito alla presentazione i partecipanti avevano la possibilità di porre delle domande ai relatori e di discutere con essi diversi aspetti relativi al progetto di ricerca. Sono state sollevate diverse questioni interessanti riguardanti sia la responsabilità penale, che quella civile, analizzate con riferimento ai casi esemplificativi.
Una domanda riguardava il tragico incidente sul Lago Maggiore. Nel corso della discussione si procedeva a un primo inquadramento giuspenalistico, sottolineando comunque che è in corso un procedimento penale e che si deve aspettare la decisione dei giudici. Resta interessante seguire il relativo procedimento.

In autunno è previsto un altro evento di ELSA Innsbruck - IA. Sarà nuovamente oggetto il tema dei pericoli naturali in montagna. In tale occasione verranno esaminati e discussi casi concreti e il diverso approccio giuridico di accertamento e di valutazione della responsabilità penale in caso di incidente in montagna.

 

  • Workshop sulla giurisprudenza in materia di responsabilità penale in montagna

Nell’ambito del progetto di ricerca M_RISK l’11 giugno 2021 ha avuto luogo un workshop sulla giurisprudenza in materia di responsabilità penale in montagna. A partecipare sono stati Carlo Busato (presidente della sezione penale del Tribunale di Bolzano), Stefan Tappeiner (giudice presso lo stesso Tribunale) e Carlo Ancona (già magistrato presso il Tribunale di Trento). Assieme a loro sono intervenuti i collaboratori del progetto presso le tre università di Innsbruck, Bolzano e Trento. A causa del miglioramento della situazione epidemiologica il workshop ha potuto svolgersi in forma ibrida: la maggior parte dei partecipanti si è così riunita a Innsbruck, con alcuni collegati da remoto.

Moderato da Margareth Helfer, coordinatrice del progetto, il workshop ha visto un’ampia discussione su diversi aspetti attinenti all’autoresponsabilità nel diritto penale e ai procedimenti penali e, in generale, alla giurisprudenza relativa agli incidenti in montagna. Stefania Rossi si è concentrata sulla rilevanza del comportamento autoresponsabile nel diritto penale con riferimento agli incidenti in montagna. Matteo Leonida Mattheudakis, invece, ha analizzato l’autoresponsabilità della vittima e la sua rilevanza in altri ambiti penali (come per es. nella circolazione stradale). Stefan Schwitzer ed Elias Beltrami, infine, hanno inquadrato l’argomento da un punto di vista giuscomparato, considerando a tal fine l’ordinamento giuridico italiano, austriaco e tedesco.

A seguire i giudici hanno apportato la loro esperienza professionale e personale. Il workshop si è quindi concluso con i ragionamenti di Alessandro Melchionda (coordinatore del progetto per l’Università di Trento), Kolis Summerer (coordinatrice del progetto per la Libera Università di Bolzano) e Domenico Rosani (membro del team di Innsbruck).

Lo scambio con i magistrati è stato ricco d’impulsi e spunti preziosi per il progetto di ricerca. In luce di ciò, altri simili momenti di dialogo con la magistratura avranno luogo nel restante corso del progetto, così da analizzare giuridicamente i primi risultati della ricerca empirica eseguita nell’ambito del progetto di ricerca.

 

  • Videoconferenza con il gruppo di lavoro Euregio Fit4Co

In data 4 marzo 2021 ha avuto luogo un incontro con il gruppo di lavoro Euregio Fit4Co, che su livello amministrativo lavora su diverse iniziative dirette alla promozione di un comportamento consapevole in montagna e al raggiungimento di maggior sicurezza in montagna. Attualmente si sta per es. lavorando sulla sensibilizzazione della società con riferimento dell’autoresponsabilità e dei social media, in particolare degli effetti a volta pericolosi dei post.

Nell’ambito dell’incontro al gruppo di lavoro Euregio è stato presentato il progetto di ricerca M_Risk. In particolare sono stati esposti l’oggetto e gli obiettivi del progetto, come anche i lavori finora svolti e da svolgere nei prossimi work package previsti nel piano del progetto. In seguito ha avuto luogo uno scambio stimolante nel corso del quale sono state condivise delle esperienze ed è stato espresso il reciproco interesse alla futura cooperazione.

Meeting Fit4Co

 

  • Kick-off meeting del progetto di ricerca "Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità"

Giovedì, il 19 novembre 2020 ha avuto luogo il kick-off meeting del progetto di ricerca “Pericoli naturali in montagna: gestione del rischio e responsabilità”.
A causa della tesa situazione epidemiologica e delle misure conseguentemente adottate l’evento ha dovuto essere tenuto per via telematica.
All’inizio dell’evento la parola veniva direttamente data ai partecipanti, che si presentavano ed esponevano brevemente le loro aspettative per il progetto di ricerca.
Successivamente la prof.ssa Helfer, coordinatrice del progetto, presentava il progetto, delineando in particolare l’oggetto della ricerca, la sua rilevanza giuridica e sociale e gli scopi perseguiti con il progetto.
In seguito a questa presentazione il dott. Rosani, collaboratore del progetto, descriveva i singoli moduli di lavoro e la tempistica del progetto.
L’evento si concludeva con una sessione di discussione e feedback dai partner tecnici. Nel corso di tale sessione venivano affrontati e discussi alcuni aspetti cruciali del progetto, che confluiranno nell’attività di ricerca Un approfondimento degli impulsi ottenuti da questo confronto lascia attendere dei risultati innovativi sulla tematica oggetto del progetto di ricerca.

 

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