Compito 1 Comprensione Scritta
Completi il testo con le parole sottostanti. Quali parole vanno bene negli spazi? Vervollständigen Sie den Text. Welche Wörter passen in die Lücken?
Ciao Marco,
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ha
compagno
bar
città
vado
lontana
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casa
a Milano da tre settimane e sto bene. Abito nella
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dello studente, in camera con un ragazzo danese. Il mio
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di camera si chiama Jörg, è molto simpatico: studia economia e
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20 anni come me. Facciamo sempre colazione insieme in camera o al
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; se non piove andiamo all'università a piedi, perché non è
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. La Bocconi non ha un campus, è differente dalle nostre università; è in
centro
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vado
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. Il pomeriggio non abbiamo lezione. Studiamo e poi andiamo in giro per il
centro
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. La sera mangiamo alla mensa o andiamo con altri studenti a
centro
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vado
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fuori. Il prossimo fine settimana
centro
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ha
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città
vado
lontana
sono
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con Jörg e con un altro amico sul lago di Garda. Ciao, a presto, Philip
Compito 2 Comprensione Scritta
Collegare le risposte alle domande dell'intervista. Ordnen Sie die Antworten den Fragen zu.
1. Ripensi con piacere alla tua infanzia?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
2. Hai avuto un'infanzia felice?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
3. In che rapporto eri con i tuoi?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
4. Com'eri da bambina? Che carattere avevi?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
5. Hai sempre vissuto a Torino durante l'infanzia?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
6. Ti piaceva andare a scuola?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
7. Ti piaceva studiare?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
8. Quando non studiavi, cosa facevi?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
9. E allora cosa facevi?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
10. Cosa pensavi di fare da grande?
No, studiavo male. La matematica per esempio non la capivo per niente. Ero brava in italiano.
Avevo un padre severo che faceva delle tremende sfuriate. Poi c'erano le liti fra me e i miei fratelli. Le liti fra mio padre e mia madre.
Scrivevo. Fino a diciassette anni ho scritto poesie, poi racconti.
Ero abbastanza allegra, ma non molto vivace, non parlavo molto.
La scittrice. Oppure il medico. Volevo fare tutte e due le cose.
Ci penso poco. Ma quando ci penso, lo faccio con piacere.
No, odiavo lo sport. Mio padre mi costringeva a fare le scalate in montagna. Io ci andavo, ma a denti stretti. Ho finito con l'odiare ogni tipo di sport.
In un certo senso, sì. La cosa che più mi tormentava era la sensazione di essere poco amata in famiglia. Mi ricordo che inventavo le malattie per attire l'attenzione su di me. Volevo stare male e invece stavo sempre bene.
No. Proprio l'anno che sono andata a scuola sono cominciate le mie malinconie. Sentivo che le altre ragazze erano amiche fra loro. Mi sentivo esclusa.
No. Sono nata a Palermo. Ma di Palermo non ricordo niente. Sono andata via quando avevo tre anni. I miei ricordi risalgono ai sette anni.
Compito 3 Comprensione Scritta
Legga il seguente testo e indichi se le affermazioni sono vere o false. Lesen Sie den folgenden Text und bestimmen Sie, ob die Aussagen wahr oder falsch sind.
Il caffe e un piacere...
Si dice che in Inghilterra il piacere del caffè abbia messo in secondo piano l'antico amore per il tè. Comunque i Londinesi hanno certo un rapporto personalizzato come quello che hanno i romani. Entri in un bar e le domande sono tutte diverse: „Lungo per favore!” oppure „Corto con una macchia di latte freddo!”. C'è chi lo vuole esclusivamente in tazza e chi preferisce quello al „vetro”, ma nel bicchiere di carta „per piacere no, non lo accetto!”. Ciascuno ha un'abitudine: beve un bicchiere d'acqua, prima o dopo; fuma una sigaretta, sempre dopo; lo cerca nelle pause del lavoro; lo beve solo alla fine del pasto; lo „ammazza” con una grappa, un amaro, un limoncell o. A Roma i barman lo fanno abbastanza buono, anche nei locali più semplici. Però se lo vuoi extra vail alla Tazza d'Oro, o da Giolitti, o al caffè Greco. La qualità è legata alla miscela, all'acqua, alla temperatura della tazzina, ma certe volte può dipendere anche dall'umore del barista, dalla fretta, dalla pressione con cui la sua mano comprime la polvere, dalla cura con cui stringe la manopola. Perché il caffè è un'arte, non c'è che dire. Se ci fate caso, gli „artisti” non dicono mai: „Vuole un espresso?”, ma „Le faccio un buon caffè?”. La parola espresso è usata da chi ha fretta, dai bottegai, dal barista per caso. Chi, lo sa fare, dice caffè.
1. I romani hanno und rapporto molto particolare con il caffè. vero falso
2. A Roma si ordina un caffè al bar in tanti modi diversi. vero falso
3. Dopo il caffè si usa bere del vino. vero falso
4. Generalmente i baristi a Roma fanno un caffè eccezionale. vero falso
5. Per fare un buon caffè è improtante anche l'umore del barista. vero falso
6. I veri "artisti" del caffè dicono: "Vuole un espresso?". vero falso
Compito 4 Comprensione Scritta
Legga i seguenti testi e le situazioni sottostanti. In quale testo è contenuto il numero telefonico necessario alla situazione descritta? Lesen Sie die folgenden Kurztexte und die angegebenen Situationen. Welcher Kurztext enthäklt eie zugehörige Telefonnummer.
1. Per segnalare i guasti su linee e apparecchi telefonici, formare il numero 182, attendere i messaggi fonici ed eseguire le operazioni indicate.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora è meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
2. Il 116 è il numero telefonico attivo in Italia per la richiesta di soccorso medico per emergenza sanitaria. È un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette, gratuito su tutto il territorio, sia da telefoni fissi che mobili.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora è meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
3. Il numero 1518 è il servizio che dà informazioni sulla situazione del traffico in Italia. Al fine di velocizzare la risposta, un gruppo di operatori fornisce informazioni specificatamente sulle grandi aree metropolitane.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora è meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
4. Furti, rapine, aggressioni, risse, persone o mezzi sospetti: i telefoni del 113 squillano senza sosta per segnalazioni di ogni genere.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora èe meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
5. Per ogni richiesta di soccorso si può chiedere l'aiuto dei Vigili del Fuoco componendo il numero 115, ad esempio in caso di incendio, ma non solo, in caso di persone disperse o bisognose d'aiuto immediato, in caso di allagamento o di calamità naturali.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora è meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
6. Il numero 1240 è un servizio che permette di reperire, in modo semplice e veloce, informazioni relative agli elenchi avvonati - sia privati sia aziende - quali il numero di telefono, l'anagrafica e 'indirizzo.
Il tuo telefono di casa non funziona.
Hai bisogno di sapere l'indirizzo di una persona di cui conosci solo il numero telefonico.
Dalla casa del tuo vicino esce molto fumo dalla finestra.
Vuoi sapere a che ora è meglio mettersi in viaggio sull'autostrada.
Uno sconosciuto sta tentando di entrare dalla finestra dell'appartamento del tuo vicino.
È domenica, tuo fratello ha un forte mal di pancia da diverse ore.
Compito 5 Comprensione Scritta
Legga il seguente testo e indichi se le affermazioni sono vere o false. Lesen Sie den folgenden Text und bestimmen Sie, ob die Aussagen wahr oder falsch sind.
Sempre più duro staccarsi dalla famiglia
Roma - Lavorano oggi, ma non hanno un domani. Un esercito privo di diritti, con buste paga magre e contratti a singhiozzo. Sono i giovani dell'ultima generazione, quelli che non riescono a diventare autonomi, a sganciarsi da mamma e papà, ad avere una casa propria e una vita propria. La precarietà del lavoro ha tagliato le gambe alle speranze di migliaia di giovani, che in realtà non sono più tanto giovani. Restano aggrappati alle famiglia d'origine, come a uno scoglio. Pur volendo non riescono ad andarsene. Chi fa un atto di coraggio, dopo un pò torna indietro oppure vive con i "contributi" di genitori e parenti. È il popolo dei "precari", degli "atipici", che ormai sono un terzo degli occupati, ovvero 6 milioni e 936.855. La loro bandiera è l"incertezza". La mancata indipendenza dei giovani è uno degli aspetti della nuova povertà. I sociologi dicono che i genitori, nell'età in cui vorrebbero tirare i remi in barca, si trovano invece sul gruppone delle responsabilità che pensavano di non dovere più avere. I Co.co.co sono un esercito. Anni 25-35. Titolo di studio: diploma o laurea. Reddito mensile: 500 euro, più o meno. Non hanno diritto ad ammalarsi, né ad avere un figlio (malattià e maternità non sono tutelate). Vedono il futuro come una nuovola nera. E non pogrammano niente, perché non hanno prospettive. Però sperano, perché i genitori di questi giovani-adulti vengono dalla società del posto fisso. Una speranza che si scontra con le cifre nere della disoccupazione. (...) In Italia la percentuale di disoccupazione giovanile è altissima. Ma la fragilità economica delle ultime generazioni si ripercuote sui nuclei familiari di origine, che non solo devono fare i conti con gli aumenti del costo della vita, ma anche con la necessità di dover provvedere ai bisogni dei figli, che in certi casi restano in casa anche quando sono spuntati i primi capelli bianchi. Significa che la difficoltà di trovare un lavoro stabile accentua la dipendenza dalla famiglia.
Il testo dice che:
1. i giovani di oggi che hanno un lavoro guadagnano bene. vero falso
2. anche chi non è più tanto giovane rimane nella famiglia d'origine per sua scelta. vero falso
3. i nuovi poveri sono i giovani senza indipendenza. vero falso
4. i genitori hanno responsabilità verso i figli, anche se questi ultimi sono già formati professionalmente. vero falso
5. solo chi ha finito uno studio ha un lavoro con diritti assicurativi. vero falso
6. molti giovani sono fiduciosi nel futuro. vero falso
Segni con una crocetta la risposta giusta. Solo una risposta è giusta. Se non sa la risposta, segni "non lo so". Wählen Sie die richtige Antwort aus. nur eine Antwort ist richtig. Wenn Sie die Antwort nicht wissen, kreuzen Sie "non lo so" (="weiß nicht") an.
1. Mi
chiamo
nome
chiami
non lo so
Monica,
sono
vivo
esso
non lo so
brasiliana e
abito
sono
abita
non lo so
a San Paolo.
2. Luigi è
a
in
nel
non lo so
Italia per lavoro.
3. Annika e Tanja sono due studentesse
svedese
svedesa
svedesi
non lo so
.
4. Renzo è
una
un'
un
non lo so
giornalista italiano.
5. Marco e Rita
vanno
vedono
sono
non lo so
un bar. Entrano per prendere un caffè.
6. Ciao Andrea, come stai? Che cosa
fai
vai
va
non lo so
qui?
7. Non parlo il francese, è questo
la
l'
il
non lo so
problema.
8. Marco
ordine
ordina
ordini
non lo so
un tramezzino e un aperitivo.
9. A casa
leggete
leggiate
leggerete
non lo so
un libro e
scrivete
scriverete
scrivate
non lo so
una lettera.
10. I musei oggi sono
chiusa
chiusi
chiuso
non lo so
. È lunedi.
11.
Usci
Eschi
Esci
non lo so
stasera? - Non posso, devo lavorare.
12. Chiara ed io andiamo al cinema stasera.
vuoi
vuoli
voli
non lo so
venire anche tu?
13. Sapete dov'è Piazza San Marco?
Noi
Si
Ci
non lo so
dispiace, non siamo di qui.
14. La stazione è
al
alla
in
non lo so
fondo
della
nella
alla
non lo so
strada.
15. I musei sono aperti
dalle
da
dal
non lo so
8.30
alle
a
al
non lo so
19.00.
16.I tramezzini
la
le
Gli
non lo so
piacciono, dottor Rossi?
17. Che cosa avete fatto? Siete
rimunati
rimanti
rimasti
non lo so
a casa o avete
viaggiati
viaggereto
viaggiato
non lo so
in Italia?.
18. Ieri Maria ed io
abbiamo andati
siamo andati
sono andato
non lo so
al cinema! - Davvero? Che film
siete visti
avete visto
abbiamo visto
non lo so
?
19. Nelle vacanze sono stata in Calabria e ho visto
delle
del
dello
non lo so
spiaggie bianchissime!
20. Ho passate le vacanze con
la mia
mia
il mia
non lo so
moglie e
la mio
il mio
mio
non lo so
amico Alfredo.
21. Posso fare un
salto
gioco
visito
non lo so
da te?
22. Non ti annoi qui? - No,
purtroppo
magari
anzi
non lo so
mi diverto.
23. Laura e Luigi dove sono? - Sono al bar, stanno
bendo
bevendo
berendo
non lo so
un caffè.
24. Gianni è in bagno,
sta fando
sta farendo
sta facendo
non lo so
una doccia.
25. Ogni mattina i bambini
vi
si
ci
non lo so
svegliano alle sei.
26. Sei malato? Non
ti
mi
le
non lo so
senti bene?
27. Da bambina
prendo
prendavo
prendevo
non lo so
l'autobus ogni mattina.
28. Prima i miei genitori
passavano
passevano
passino
non lo so
la vacanze quasi sempre al mare, adesso vanno in montagna.
29. L'anno scorso Franco
conosceva
ha conosciuto
conosce
non lo so
Anna al mare.
30. Allora
sapevi
hai saputo
sappi
non lo so
già che mi sono laureato? - Si,
l'ho saputo
lo sapevo
lo so
non lo so
proprio stamattina!
31. Claudia,
hai iscritto
ti sei iscritto
ti sei iscritta
non lo so
al corso di yoga? - Si, e nella prima lezione
mi ho fatto
mi sono fatto
mi sono fatta
non lo so
male!
32. Per la festa ho portato dei panini,
l'ho fatto
ne ho fatti
li ho fatto
non lo so
cinque.
33. Che belle scarpe! Dove
l'hai comprate
ne hai comprate
le hai comprate
non lo so
?
34. Perché
mi
miei
me
non lo so
hai telefonato? - Ho telefonato
a te
ti
a ti
non lo so
perché non avevo il numero di Lara.
35. Se studi molto
te la
ce la
lo
non lo so
fai!
36. È già arrivato
alcuni
qualcuno
qualche
non lo so
? - No, non è ancora arrivato
niente
nessuno
qualcuno
non lo so
.
37. Mi può dare
alcuni
alcuno
alcune
non lo so
informazioni? - Si, certo. Se vuole ho anche
qualchi
qualca
qualche
non lo so
depliant.
38. Gina è l'amica
da cui
in cui
con cui
non lo so
vado spesso per fare due chiacchiere.
39. Roma è una città
in cui
dove
che
non lo so
mi piace molto. Ma Pisa è la città
con cui
che
in cui
non lo so
mi sono divertita di più!
40. Purtroppo non
sono potuta
ho potuto
mi ho potuta
non lo so
iscrivermi al corso. Sono arrivata troppo tardi.
41. Perché Anna non ha preso il treno? Non lo so,
è voluta
ha voluto
è voluto
non lo so
partire in macchina!
42. Non
sarebbe
sarei
esserebbe
non lo so
bello avere una propria casa?
43. La birra non mi piace,
preferischerei
preferirei
preferei
non lo so
un bicchiere di vino.
44. Ti presento Marco, è mio fratello
migliore
meglio
maggiore
non lo so
.
45. Ieri ho mangiato bene, ma qui si mangia ancora
più bene
meglio
migliore
non lo so
.
46. Questo lavoro non mi piace più. Domani ne
parlerò
parlò
parlarò
non lo so
con il capo.
47. Dopo la laurea che
farerai
fararai
farai
non lo so
?
Andra
Andarò
Andrò
non lo so
all'estero e mi
cercarò
cercerò
cercherò
non lo so
48. Signorina,
senta
senti
sento
non lo so
. Prima di andare a casa
finisca
finisco
fina
non lo so
questo lavoro, mi raccomando!
49. Carlo,
aspetti
aspetta
aspetto
non lo so
! - Ma il treno parte fra poco,
ti sbrighi
sbrigati
sbrighiti
non lo so
!
50. Che faccio dottore? Prendo un'asprina o no? - Si,
prendi
prende
prenda
non lo so
un'aspirina e
metteti
si metti
si metta
non lo so
a letto!
51. Hai sentito che Gianni è malato? - Si, ma credo che
stai
sta
stia
non lo so
gia meglio.
52. Secondo me Giulia non
studio
studi
studia
non lo so
abbastanza. Temo che così non
passa
passo
passi
non lo so
l'esame!
53. Hai imparato l'italiano qui o
avevi già fatto
facevi già
hai già fatto
non lo so
dei corsi?
54. I tuoi dischi sono fantastici,
me ne
me li
mi
non lo so
presti?
55. Devi leggere testi
nei cui
in quali
nei quali
non lo so
la lingua sia usata in maniera naturale.
56. Vivevano in campagna. Aldo un giorno
diò
disse
diceva
non lo so
a Giulia di andare in città. Non
ritornera
ritornò
ritornai
non lo so
mai.
57. Adesso la Fiat so è rotta!
Sarebbe stato
Sarebbe
Sia stato
non lo so
meglio comprare una nuova macchina in tempo....
58. Luigi e Silvia non stanno ancora insieme. Penso che
si siano lasciati
si sono lasciati
abbiano lasciatosi
non lo so
un mese fa.
59. Appena
ho passato
avrò passato
passerò
non lo so
l'esame, partirò per le vacanze!
60. Parli se come
saresti
sii
fossi
non lo so
sordo.
61. Avevo paura che tu non
saresti arrivata
arrivassi
arrivi
non lo so
in tempo!
62. Marta ha detto che stasera suo padre
farà
farebbe
faccia
non lo so
tardi.
63. Roma è la città più bella che
ho
avessi
abbia
non lo so
mai visitato.
64. La nuova legge
starà
verrà
avrà
non lo so
presentata domani.
65. La notizia
è stata
l'hanno
è venuta
non lo so
confermata dalle autorita locali.
66. In Italia
si
ci si
la gente
non lo so
sposa sempre meno e
si
ci si
la gente
non lo so
separa di più.
67. Nonostanta Giulia
abbia studiato
aveva studiato
ha studiato
non lo so
molto la matematica non ha capito niente.
68. Se
iniziate
iniziereste
iniziaste
non lo so
a studiare
possiate
poteste
potreste
non lo so
passare l'esame!
69. Ti dà fastidio se oggi invito degli amici? Al contrario, magari
venisse
verrebbe
venga
non lo so
gente più spesso!
70. Se ieri Giorgio
fosse venuto
fosse ventuo
sarebbe venuto
non lo so
alla riunione
avesse sentito
avrebbe sentito
sarebbe sentito
non lo so
della crisi.
71. Marta e Toni cosa fanno? Li ho visti uscire con due valigie. Che
stanno
starebbero
stiano
non lo so
per partire?
72. Carla mi diceva sempre che la grammatica
era
fosse
sia
non lo so
difficile.
73. Silvio ha detto a Flavia che dopo due giorni
era dovuto
sarebbe dovuto
doveva
non lo so
andare a Bologna.
74. Non interessa più solo noi due, questo problema
bisogna
viene
va
non lo so
discusso davanti a tutti!
75. Se
siete amici
si è amici
sono amici
non lo so
ci si dovrebbe aiutare.
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